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Sapersi Accettare Come Si È

Le persone più infelici e tormentate sono coloro che lottano e si sforzano continuamente di convincere se stessi e gli altri di essere diversi da quel che in effetti sono. Non c’è maggior sollievo e soddisfazione per essere solamente se stessi. Il successo, che deriva dal saper esprimere se stessi, spesso sfugge a coloro che si sforzano di ‘essere qualcuno’, per arridere spontaneamente a coloro che sanno rilassarsi ed essere se stessi.  Cambiare la vostra immagine dell’io non significa cambiare il vostro io, né migliorarlo; vuol dire mutare la vostra immagine mentale, la vostra valutazione, il vostro concetto di questo io, e saperlo capire. Voi non potete crearlo e né mutarlo, ma potete tuttavia capirlo ed esprimerlo al massimo grado di conformità con ciò che esso già è formandovene un’esatta immagine mentale. Noi siamo migliori, più saggi, più forti e abili, ora, di quel che crediamo, e creare una migliore immagine di noi stessi non fa sorgere una nuova capacità, o un nuovo talento o un nuovo potere, ma semplicemente li esprime e li utilizza in modo migliore.

Voi non siete identificati nei vostri sbagli

Sapersi accettare come si é significa accettare di trovare un accordo con noi stessi ora, come siamo, con le nostre colpe, debolezze, difetti, errori e la nostra forza e le nostre buone doti. Tuttavia accettare se stessi è più facile se riusciamo a capire che ciò che abbiamo di negativo ci appartiene, ma non è noi. Molte persone non vogliono accettarsi come sono perché si identificano con i loro errori. Potete aver commesso un errore, ma ciò non significa che voi siete un errore, potete non esprimere voi stessi in modo giusto e pienamente, ma ciò non significa che voi non abbiate ‘nulla di buono’. Per correggere i nostri sbagli e i nostri difetti dobbiamo prima conoscerli.

Nel nostro viaggio verso la meta dobbiamo far uso dei dati di reazioni negative per correggere il cammino, come avviene in qualsiasi situazione che debba portare a un determinato risultato. Per questo bisogna ammettere con noi stessi, e accettare il fatto che la nostra personalità è imperfetta.

NOTA BENE: accettatevi come siete e partite da questo punto, imparate emotivamente a tollerare le imperfezioni in voi stessi. È necessario riconoscere intellettualmente i nostri difetti, lavorarci per migliorare ad arrivare quasi ad eliminarli, ma è disastroso odiarci per causa loro, in fine dei conti anch’essi ci caratterizzano e danno forma alla nostra personalità.  Non odiatevi perché siete imperfetti, non siete i soli: nessuno è perfetto e chi pretende di esserlo inganna se stesso!

“È l’uomo di poca fede che dice di essere una nullità”

Fiducia in se stessi

La fiducia è costruita sull’esperienza del successo. Quando iniziamo una qualsiasi impresa è normale avere poca fiducia perché non abbiamo imparato dall’esperienza che possiamo avere successo. Ciò è valido quando impariamo ad andare in bicicletta, a parlare in pubblico. É letteralmente vero che il successo porta il successo e anche un piccolo successo può essere usato come trampolino per uno più grande. I Manager dei pugili sono molto prudenti nello stabilire gli incontri dei loro atleti in modo che questi ultimi possano passare gradatamente attraverso una serie di successi. Noi possiamo far uso della stessa tecnica, cominciando gradatamente e sperimentando dapprima il successo su piccola scala.

Un’altra importante tecnica è abituarsi a ricordare i successi passati e a dimenticare i fallimenti. Questo è il modo in cui dovrebbero operare le calcolatrici elettroniche e il cervello umano. La capacità e il successo migliorano con la pratica, non con la ‘ripetizione’ che non ha valore in se stessa: ciò accade nella pallacanestro, nel golf, o nella vendita di un prodotto. Se la ripetizione avesse valore di per se stessa noi ‘impareremo’ anche gli errori. Una persona che prima impara a tirare con l’arco sbaglierà il colpo più volte di quante non faccia centro. Se la semplice ripetizione fosse la risposta alla maggiore abilità, la pratica di costui lo renderebbe molto più esperto nei suoi sbagli perché sono questi che egli ha ripetuto più volte. Tuttavia, per quanto il rapporto tra i suoi errori e i suoi centri sia di dieci a uno, egli potrà gradatamente migliorare, con la pratica, e farà centro sempre più spesso. Tutto questo accade perché la calcolatrice che è nel suo cervello conserva e rinforza il ricordo dei successi dimenticando i fallimenti.

Cosa fa la maggior parte di noi? Noi distruggiamo la fiducia in noi stessi ricordando i fallimenti passati e dimenticando invece tutto ciò che riguarda i successi passati. E non solo ricordiamo i fallimenti, ma li imprimiamo emotivamente nelLa Mente, ci condanniamo, ci torturiamo per la vergogna e il rimorso, sentimenti egocentrici al massimo grado, e quindi la fiducia in noi stessi scompare.

Non importa quante volte abbiamo fallito in passato, ciò che importa è aver tentato di raggiungere il successo, ed è questo che bisogna ricordare con intensità, è su questo che bisogna fermare il nostro pensiero. Charles Kettinger ha affermato che un giovane che vuole diventare uno scienziato deve essere disposto a fallire 99 volte su cento prima di arrivare a un risultato positivo, senza che per questo il suo io ne soffra.

NOTA BENE:  fate uso degli errori e degli sbagli come una via per imparare, ma poi non pensateci più; ricordate e immaginate deliberatamente i successi provati. Tutti hanno avuto successo qualche volta in qualche cosa.

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